Inchiesta corruzione, le accuse: “Piano ombra per speculazione edilizia con i favori del Comune”

Sono più di 21 gli indagati nella nuova inchiesta sull’urbanistica della procura di Milano e della Guardia di finanza, che ha portato alla richiesta di sei misure cautelari: due ai domiciliari e quattro in carcere. Tra i nomi, l’assessore Giancarlo Tancredi, il re del mattone Manfredi Catella, l’ex presidente della Commissione paesaggio – un organismo di nomina pubblica – Giuseppe Marinoni. Per le accuse, quest’ultimo voleva mettere in piedi un piano regolatore “ombra” e “con alte parcelle”: nonostante la sua funzione pubblica, riceveva incarichi dai privati piegando di volta in volta l’ente all’interesse dei costruttori coinvolti “nei maggiori interventi urbanistico-edilizi” della città. Nove punti di Milano dove si convergono gli interessi opachi di personaggi pubblici e privati.
"Vasta speculazione edilizia”Le società citate nel decreto di perquisizione sono diverse, Tra queste c’è Lendlease, EuroMilano, Hines e Coima (di Catella) ma anche società a partecipazione pubblica come Atm e Rfi. “Tancredi favoriva e supportava tale conflitto di interessi”, secondo i pm Petruzzella-Filippini-Clerici, con l’aggiunta Tiziana Siciliano. La conferma, per i pm, è nella delibera (proposta dall’assessore) che ha conferito allo Studio Marinoni “il patrocinio gratuito del Comune” al progetto su “Nodi e Porte Metropolitane Milano 2050”. Questo piano ha ottenuto “l’appoggio e i favori del Comune”, ed era “finalizzato a un’operazione di vasta speculazione edilizia gestita da Marinoni e Tancredi su tavoli non istituzionali attraverso una ‘strategia’ urbanistica di pianificazione di dettaglio di estesissime aree del territorio di Milano, poste intorno a nove nodi tra la città e l’hinterland”.
“L’assessore cercava di motivare i funzionari spaventati”Dunque: Marinoni portava avanti questo progetto con un’attività professionale “privata”, dietro pagamento “di alte parcelle”, contrattando “nella doppia veste di pubblico ufficiale e professionista (...) con i quotati gruppi della finanza e di sviluppo immobiliare. Tancredi “riceveva gli investitori nei suoi uffici per partecipare alle trattative”. E “confidando nell’appoggio del sindaco Sala, per una rapida e concreta attuazione, suggeriva il ricorso ad accordi” atte a “giustificare l’interesse pubblico degli interventi”. Ancora, l’assessore si attivava per “motivare” gli uffici comunali ad esprimersi positivamente, visto che i funzionari erano “spaventati dalle volumetrie e dalle altezze proposte per i progetti”.
I magistrati puntano il dito su nove punti della città oggetto di “intensiva speculazione edilizia”: Cascina Gobba, San Donato, Baggio, Fiorenza, Famagosta, Linate, Opera, Assago, Figino. Il conflitto d’interessi per Marinoni riguarda anche la “vicenda delle opere relative allo stadio Meazza e alle aree limitrofe del quartiere San Siro, visto che la società J+S di Pella è specializzata nella realizzazione di strutture sportive: ha realizzato lo stadio del Cagliari e dell’Atalanta e aveva ricevuto l’appalto per la ristrutturazione delle scuderie de Montel, da trasformare in terme, poste davanti allo stadio.
Pirellino, l’assessore Tancredi "sponsor di Boeri e Catella”. Così il parere da negativo è diventato favorevoleÈ sul progetto del Pirellino che per i magistrati Tancredi ha “abusato dei poteri di assessore”. “Inducendo” la Commissione paesaggio a cambiare il parere, da negativo a favorevole, verso il progetto di Catella e Boeri di cui “Tancredi era sponsor” e che aveva minacciato “la rottura delle relazioni”. Con un presunto coinvolgimento del sindaco Sala contattato, stando alle carte, dallo stesso Boeri. Tancredi, “in violazione dei doveri dell’ufficio, su richiesta di Catella e Boeri interferiva nelle valutazioni della commissione inducendo il presidente Marinoni a orientare la commissione a esprimere parere favorevole sull’intervento edilizio denominato ‘P39 Pirellino’ e ‘Torre botanica’, al fine di garantire utilità e soddisfazione agli interessi economici di Catella e del suo progettista Boeri, modificando il parere negativo già espresso dalla commissione sull’impatto dei volumi e altre incongruenze progettuali”.
In particolare Tancredi, “facendo proprie le richieste di Catella e Boeri che minacciavano la “rottura” delle relazioni in caso di mancata approvazione, e riferendo che “ovviamente” anche il sindaco Sala era stato informato da Boeri per averne l’appoggio, faceva pressioni su Marinoni affinché facesse esprimere alla commissione in modo favorevole. Cosa che, “a seguito di ripetute pressioni”, accade il 5 ottobre 2023: la commissione dà il via libera, “utilità indispensabile per ottenere le autorizzazioni edilizie”. Come richiesto da Tancredi, che “sponsorizzava gli interessi di Catella e di Boeri”. Per i protagonisti di questa vicenda l’accusa è di induzione indebita a dare o promettere utilità.
Il prezzo della corruzione: la consulenza da 138 mila euro coi privatiE proprio il “Pirellino”, grattacielo dove avevano sede i servizi comunali poi venduto da Palazzo Marino, è al centro di una delle accuse di corruzione. Riguardano Catella, Marinoni e Scandurra, altro componente della Commissione paesaggio per cui è stato chiesto l’arresto in carcere. Quest’ultimo avrebbe ricevuto “incarichi remunerati di progettazione” in cambio, nella sua veste di pubblico ufficiale, del suo sì ai progetti. “Scandurra riceve da Coima parcelle per almeno 138 mila euro”. Così non si è astenuto quando in Comune si parlava di grossi piani: il Pirellino, appunto, o il piano su Porta Romana, un accordo sugli scali ferroviari.
I soldi per orientare i progetti: a Scandurra più di 2,5 milioni in fattureSempre l’architetto Scandurra è indagato per corruzione per aver ricevuto almeno 279 mila in fatture per prestazioni professionali dal gruppo Bluestone di Andrea Bezziccheri (per cui si chiede il carcere). Ancora una volta, per piegare la sua funzione di membro della Commissione paesaggio quando si doveva discutere di alcuni progetti tra l’altro già sotto inchiesta o a processo: dal famoso “Hidden Garden” di piazza Aspromonte – l’inchiesta madre delle inchieste sull’urbanistica – alle Park Towers di via Crescenzago (indagine in udienza preliminare). E Scandurra ha ricevuto 2,5 milioni di euro in fatture – anche questa è considerata corruzione – da Paolo Massimiliano Bottelli della società Kryalos Sgr, “venendo illecitamente remunerato per le funzioni di pubblico ufficiale.
Affari, guadagni e consulenzeCome si legge dal decreto di perquisizione, Tancredi risponde di “corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio” assieme a Giuseppe Marinoni, ex presidente della Commissione paesaggio, e all’architetto Federico Pella, manager e socio della società J+S (per loro due i pm hanno chiesto il carcere). Marinoni si sarebbe messo a disposizione di Pella per fargli ottenere incarichi professionali e progetti immobiliari, in cambio di “conseguenti affari e guadagni”. Per farlo, secondo le accuse, ha condizionato le scelte amministrative sull’urbanistica assieme a Tancredi, “il quale dava contributo alla realizzazione del patto corruttivo agevolando” Marinoni e fornendo “specifico supporto” all’affare sui “Nodi e Porte metropolitane”, che ha ricevuto, appunto, il patrocinio del Comune.
Tra i progetti citati, oggetto d’indagine, ci sono quello della “Goccia”, nel quartiere Bovisa, per il quale Marinoni ha percepito 296 mila euro.
Gli episodi di corruzioneMarinoni era presidente della Commissione per il paesaggio, organo del Comune già finito nel mirino delle inchieste, che avrebbe un compito consultivo ma nel tempo si è dimostrato determinante nelle strategie urbanistiche della città. L’ex vertice “agiva in una condizione di totale conflitto d’interesse”, che “falsamente negava”, tutto “in accordo con l’assessore Tancredi”, che lo scorso dicembre “faceva riconfermare al sindaco Sala la nomina” di Marinoni nell’ente.
Un altro episodio di presunta corruzione coinvolge due architetti noti, Antonio Citterio e Patricia Viel dello studio Acpc. Secondo i pm Giuseppe Marinoni, quando era presidente della commissione per il Paesaggio, dal dicembre 2021 attuò "un accordo di corruzione con la Acpc Architects srl”. Più precisamente, Marinoni è accusato di aver “piegato il corretto e libero esercizio della funzione valutativa della commissione per il paesaggio favorendo gli interventi proposti dalla medesima società. Cioè i progetti “I Portali Gioia 20” e “Tortona 25”. Nel farlo, non si è astenuto durante le sedute “in cui venivano esaminati” queste proposte, “partecipando alla discussione e orientandole verso l’approvazione”. La contropartita? “Il consolidamento - scrivono i pm - del pregresso rapporto economico con lo studio dell’architetto Citterio e le parcelle ricevute come adempimento dell’accordo pari a 12.300 euro”. Tradotto: Marinoni orientava la commissione paesaggio verso il si a progetti di studi dai quali prendeva compensi.
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